E’ il nuovo Ministro dello Sviluppo Economico.
Giancarlo Giorgetti, leghista di razza, è lo stesso che nel 2007, quando lo Stato nel pieno dell’emergenza rifiuti di Napoli propose il trasferimento in due inceneritori del Nord di una parte dei rifiuti campani, si oppose con fermezza.
Anzi, minacciò esplicitamente che avrebbe “fatto scendere i militanti della Lega per strada a impedire l’accesso ai camion provenienti da Napoli”.
“Devono risolversi il problema a casa propria”, urlò durante un comizio a Erba, nel Comasco.
E prometteva presidi fuori gli impianti (Dalmine e Trezzo D’Adda) affinché la puzza partenopea non arrivasse al suo naso (CdS, 26/05/2007 -pg13 vedi foto).
Dimenticando, come tanti propagandisti ottusi, che lo smaltimento di quei rifiuti sarebbe stato regolarmente pagato alle due società (private) titolari dei due inceneritori.
Inceneritori che per vivere, e fare profitto, hanno bisogno proprio dei rifiuti.
Perché con i rifiuti del Sud, il Nord ci mangia da sempre.
I rifiuti del Sud bruciano prevalentemente negli inceneritori del Nord, senza i quali, detti impianti, non produrrebbero utili soddisfacenti. Nel 2015, ben 3 milioni di tonnellate di rifiuti (sui 5,5 di tutta Italia) sono stati bruciati negli impianti delle sole Lombardia ed Emilia Romagna.
https://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2017/05/22/news/i_miliardi_nel_cassonetto_chi_vince_e_chi_perde_nel_grande_business_dei_rifiuti-166161439/?fbclid=IwAR0MjJYfzZI0pNdnsWaYT-7z9I3ksUiJirP6NYDLiUDk2J9Yvry0zhR2bmo
Ogni anno (dati 2017) Lazio e Campania pagano 120 milioni di euro per far smaltire l’eccedenza dei propri rifiuti negli impianti del Nord. Monnezza accolta con il sorriso perché i soldi non puzzano.
Da dove escono quei soldi? Dai cittadini meridionali, che pagano tasse sui rifiuti più alte per via di questi trasferimenti.
A chi vanno questi soldi? Alle aziende del Nord e ai COMUNI del Nord; perché molti di questi impianti sono compartecipati dai comuni stessi.
E’ talmente interessante il business dei rifiuti che i Comuni di Milano e Brescia controllano il 50% della A2A, società specializzata nella gestione di questi impianti.
E dove fa business questa società con sede a Milano e compartecipata dal Comune stesso?
In Campania, perché gestisce l’impianto di Acerra, che è pure il più grande d’Italia.
Ma queste dinamiche non erano chiare all’allora segretario nazionale della Lega Lombarda, che preferiva fomentare il suo popolo bue con quegli slogan a loro cari, intrisi di odio, disprezzo e ignoranza.
Ma oggi la stampa non lo ricorda certo per questo.
Come non lo ricorda quando, da Presidente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, di fronte allo scempio compiuto che, in barba a ciò che diceva la Costituzione, di fatto impediva il trasferimento di miliardi di euro ai territori meridionali, si fece venire una piccola curiosità: Cosa accadrebbe se ai comuni del Sud andasse davvero ciò che gli spetta?
Per poi aggiungere: «i dati probabilmente sarebbero scioccanti, magari ce li fate avere in modo riservato o facciamo una seduta segreta, come avviene in Commissione antimafia».
https://www.nextquotidiano.it/report-lega-sud-legge-calderoli-4-novembre-2019/
http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/stenografici/html/62/audiz2/audizione/2015/04/30/indice_stenografico.0045.html
Quei dati non li ha mai visti nessuno, ma non era nemmeno il caso di tanto riserbo, perché sulla disparità di risorse nel paese cala un rigoroso silenzio da tempo. Nei media e nella politica.
E Giorgetti non è nemmeno ricordato per quando, solo nel 2018, commentava il risultato elettorale del M5S a suo dire “viziato” dal reddito di cittadinanza:
“Purtroppo il programma elettorale del M5s al Sud ha registrato larghi consensi, probabilmente perché era previsto il reddito di cittadinanza. Credo che abbia orientato pochissimi elettori nelle mie zone”. MAGARI E’ L’ITALIA CHE NON CI PIACE ma con cui dobbiamo confrontarci e governare”.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/12/14/reddito-di-cittadinanza-giorgetti-m5s-ha-vinto-cosi-al-sud-e-italia-che-non-ci-piace-la-replica-offende-chi-ci-vota/4837110/
A lui la guida di uno dei più importanti dicasteri: lo sviluppo economico.
Ma sono sicuro che responsabilmente Giorgetti opererà nell’interesse di tutti gli italiani e soprattutto di quella parte del paese lasciata per decenni colpevolmente indietro; e lo farà non solo perché animato da sincero sentimento unitario, ma soprattutto perché solo un coglione non capirebbe, come l’Europa ricorda da tempo, che non può esserci sviluppo di un paese lasciandone indietro un pezzo; riducendolo a colonia. Sarebbe una visione miope dell’economia, del progresso, dello sviluppo. Sarebbe da coglioni.
Ecco. Allora teniamo aperti gli occhi.