5 Luglio 1984. Arrivavi tu.
Sembra ieri, sembra sempre ieri.
E sono passati 34 anni.
Noi ricordiamo e gli altri parlano, parlano, parlano.
Non è un esempio, biascica, è un drogato, è un ubriacone, è un evasore.
Ci fa “vergognare”, per dirla alla Mentana.
E pure questi napoletani, che non guardano avanti.
E’ sempre il solito, disperato, tentativo di capire.
Ma non puoi capire, e non è retorica, se non ti batte un cuore napoletano.
Si, lo so, per voi i professionisti sono altri.
Sono quelli che parlano bene, escono poco, vincono molto.
Sono quelli che non si legano a una città, specie se non ha tradizione vincente.
I professionisti, quelli importanti, le frodi fiscali le fanno per bene. E se li beccano, pur se gli viene comminato il carcere risolvono con qualche maxi multa e nessuno si scandalizza.
E non li fermano certo agli aeroporti per sequestrargli oggetti.
Sono quelli rispettati e stimati se lasciano una squadra perché 21 milioni di € l’anno sono pochi, sono quelli che con stipendi da 16 milioni si fanno riscattare con clausole inimmaginabili per guadagnarne 30 l’anno e poi battono pure i piedi.
I veri professionisti non decidono di stare dalla parte dei più deboli, e insieme passare da quella dei più forti.
I veri professionisti non raccolgono rabbie e frustrazioni di una città e se le caricano sulle spalle, sfidando tutti i poteri che lo corteggiano, senza nessuna convenienza, ma solo per amore.
I veri professionisti non entrano in totale simbiosi con una città.
Maradona perciò non è un professionista, secondo i vostri canoni. E’un napoletano.
E voi, che ce lo ricordate sempre in ogni stadio, che “non siete Napoletani”, come potreste capire?
Ma noi possiamo.
Per fortuna.