Mercoledì 18 Aprile, ore 22,00 circa.
Siamo al 55° minuto, la Juve è in vantaggio con il Crotone ed Ingelsson ha portato l’Udinese in vantaggio a Napoli.
Gli azzurri sono a -9 dalla prima; anche i sogni devono fare i conti con la realtà, e a meno 9 non c’è più niente da sognare.
Ma le partite finiscono al 90°+recupero non al 55°.
Ed ecco che 9 minuti dopo, al 64°, Albiol stacca su tutti e pareggia.
A Crotone intanto Simeon Tochukwu Nwankwo detto Simy, nigeriano 25enne, senza rispetto per l’avversario, senza conoscerne la sua storia, senza sapere se il portiere ha 25 anni o 40, senza la benché minima traccia di sensibilità, gioca a fare il Cristiano Ronaldo e segna alla Juve.
E’ pareggio.
La vetta dista di nuovo 6 punti. Per cinque minuti soltanto.
Perché Milik la mette dentro per il vantaggio del Napoli, seguito da Tonelli altri cinque minuti dopo.
Andiamo a dormire e ci svegliamo con un distacco dalla vetta di 4 punti.
A 3 giorni dallo scontro diretto.
Chi aveva smesso di crederci deve rifare i conti.
Gli ostinati sognatori invece continuano a sognare.
Quello che sembrava perso ora è di nuovo a portata di meno. Difficile, ma non impossibile.
Il Napoli quest’anno ha vinto in rimonta o dominando l’avversario, ha vinto di misura o dilagando, ha vinto con calcio spumeggiante o in maniera sofferta; ma mai, MAI, ha vinto immeritatamente.
81 punti. 25 vittorie, 6 pareggi e 2 sconfitte.
Ora si va a Torino. Per vincere, certo.
Perché permetterebbe di continuare a sognare, perché renderebbe ancora vivo il campionato.
Ma soprattutto perché è giusto.
Perché ce lo siamo meritati.
Perché siamo lì a 4 punti con una rosa inferiore, con mezzi inferiori, con metà del fatturato e metà del monte ingaggi.
Senza santi in paradiso e senza aiuti dal cielo.
Giocando, per gran parte del campionato, un calcio spettacolare, armonioso, divertente, entusiasmante.
E perché il nostro avversario, diciamocela tutta, è forte certo, ma è spocchioso, antipatico e inviso a tutti . E’ arrogante e antisportivo.
E’ vincente nelle statistiche ma quasi sempre perdente nello stile.
E’ bullo.
E come tutti i bulli, se esce dai propri confini, ne becca uno ancora più bullo che gliele dà.
La legge del contrappasso. Ma quanto sarebbe bello che il bullo, almeno per una volta, le prendesse di santa ragione a casa propria?
Ci proveremo noi.
Che non siamo al meglio, se guardiamo alla forma fisica.
Ma che siamo il meglio, se guardiamo tutto il resto.
Cioè quello che abbiamo fatto con i mezzi che avevamo.
E loro lo sanno. Non è ancora finita.
C’ è ancora il match di domenica.
Che vinca il migliore.
Il peggior augurio che si possa fare ai bianconeri.