Napoli – Manchester City: 2-4

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Il Manchester vince a Napoli 4 a 2 e passa agli ottavi di Champions.
Le nostre speranze di passare il turno ora sono diminuite, ci toccherà vincere entrambe le partite che restano e sperare che il City sbanchi anche a Donec’k.
Nulla di impossibile ma non certo facile.
A questo si è aggiunto l’infortunio di Ghoulam, una brutta tegola.
Perché noi tuttisanti li volevamo festeggiare, non bestemmiare.
Ma se questa competizione serviva per guardarsi allo specchio, ancora una volta, allora dobbiamo ritenerci soddisfatti.
Suoniamo sempre la stessa musica, ora più che mai.
Qualunque sia l’avversario.
Persino quando hai di fronte, forse, la squadra più forte del mondo.

Il Manchester è più forte, non è una novità.
Sono i mezzi a disposizione più forti. Quando spendi 800 milioni per assemblare una rosa e prendi il più grande Allenatore del mondo a guidarla è pacifico che ci sia differenza.

Ma in campo non contano solo i soldi, per fortuna.
E ieri questo si è visto.
Nessun timore reverenziale, nessuna paura.
Ci siamo presi a botte con uno più grande e più grosso, ma non siamo scappati.
Ce le siamo date. Lo abbiamo anche messo sotto per un po’, poi, alla lunga, ci ha stesi.

Questo ha chiesto Sarri: “Abbiamo avuto coraggio…Abbiamo preso gol per un tentativo di dribbling che si poteva evitare, ma se chiedo coraggio poi non mi posso lamentare”.

Sulla stessa linea Arrigo Sacchi: “Mai visto il Manchester City tanto in difficoltà. Quando giochi contro squadre cosi forti come il City, ti costringono a giocare a dei ritmi altissimi, e a scegliere soluzioni tecniche difficilissime. È stata una partita fantastica, una di quelle di cui non perdi un secondo. Il coraggio fa crescere e rende liberi, sono le paure che ti inibiscono totalmente, il Napoli ha avuto questo coraggio, non puniamolo”.

E’ vero: “Chi se mette paura, nun se cocca cu ‘e femmene belle”.

Per concludere con Guardiola: «Un’impresa incredibile. Ribadisco che questa è la squadra più forte che ho incontrato nella mia carriera. Volevamo impostare i nostri attaccanti larghi ma arrivavamo troppo tardi perché il Napoli è troppo forte e abbiamo dovuto trovare delle altre soluzioni. Nella prima mezz’ora il Napoli ci ha massacrati.
So contro quale squadra abbiamo vinto, io sono innamorato di come gioca questo Napoli, della capacità che ha di far passare il pallone negli spazi stretti in 4-5 metri con Callejon soprattutto ma con tutti gli altri anzi, con Mertens, Insigne…siamo due squadre davvero molto simili».

Ora pensate pure che Guardiola, per qualche assurdo motivo, ci incensi senza crederci.
Che Sarri parli per difendersi e che Sacchi sia fuori di testa.
Ma lo spettacolo in campo non lo puoi cancellare. Questo è calcio.
Questo è il calcio che resta nel tempo, oltre i trofei.

E piantiamola con la storia che ci si ricorda solo di chi vince.
Questo accade spesso, ma non sempre.
E, premesso che siamo in corsa per tutti i trofei in palio questa stagione, ricordiamoci che la storia ricorda i migliori, che poi, spesso, ma non sempre, vincono.

La storia ricorda Maradona, non Owen pallone d’oro o Torres che ha vinto tutto.
La storia ricorda l’Olanda di Cruijff del 74, che il Mondiale non lo vinse.
La storia ricorda il Barcellona di Guardiola anche quando la Champions la vinsero Inter e Chelsea.

Noi, nel nostro piccolo, stiamo scrivendo la nostra storia.
Facitece fa’….

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Maurizio Zaccone
Sono nato a Napoli nel 1974. All'attività di grafico pubblicitario, ho sempre affiancato la mia passione per la scrittura. Giornalista e Blogger. Scrivo per Quotidiano Napoli (free press partenopeo) e Identità Insorgenti (testata on line). Ma, soprattutto, scrivo per la mia città.

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