Il carattere e lo stile di Ancelotti abbiamo imparato a conoscerlo. E’ un leader calmo, uno che pesa le parole ma che non le dice mai a caso. Uno che ha chiaro ciò che fa e ciò che vuole e soprattutto ciò che gli accade intorno.
Dopo Frosinone Napoli ha dichiarato:
“A Napoli c’è un po’ di malessere, derivante dalla delusione dell’anno scorso e perché in questa stagione si poteva fare qualcosina in più. Però la realtà è questa, siamo una società seria e sana con un progetto. Se la gente si aspetta il giocatore da 10 milioni di euro qui non arriva. Il progetto va avanti, facendo il passo per quella che è la gamba”.
Aggiunge però che, così come i “top-top” non possono venire, il Napoli non ha l’esigenza nemmeno di cedere nessuno. E non è poca cosa.
Carlo sa bene il disincanto dal quale veniamo (annata scorsa) e sa anche che si poteva fare “qualcosina in più”.
Non siamo folli noi che l’abbiamo sperato perché è lui il primo a dirlo.
Così come ci chiede indirettamente di avere i piedi per terra; ci ricorda il potenziale e il fatturato, ma non per spegnere i sogni, solo per rimanere attaccati alla realtà. Per non prepararci ad un’estate di voci fasulle e sogni rincorsi. Faremo il “passo per quella che è la gamba”.
Al netto del dispiacere per aver visto il Napoli negli ultimi mesi non brillare più come una volta, aldilà dei risultati perché non è di quello che si tratta, io continuo ad avere fiducia in Ancelotti e spiego perché.
Io non so i motivi per cui Ancelotti ha scelto tra tanti club il Napoli ma sono sicuro di sapere i motivi per cui il Napoli ha scelto Ancelotti, che sono sostanzialmente 3.
E in questi motivi trovo le rassicurazioni necessarie per credere sia stata fatta la miglior scelta possibile.
1) Quello che sappiamo tutti. Il suo è un nome internazionale; più del Napoli stesso. Innalza il brand, conferisce un “peso” sia probabilmente politico che di marketing. Dà autorevolezza al club in Italia e all’estero e il suo curriculum parla per lui. Questo ci può aiutare in campo e fuori dal campo. Perché le partite, ci hanno insegnato, non si giocano solo nel rettangolo verde.
2) Ancelotti non ha bisogno di “usare” Napoli come trampolino di lancio, per affermarsi e andare magari in altri club a percepire compensi più elevati, anzi. E’ l’esatto contrario. Significa essere “aziendalista”? Forse, ma non nell’accezione negativa che si conferisce qui al termine.
Fare gli interessi del club, spesso lo dimentichiamo, è fare il nostro interesse. Gli allenatori vanno via, il Napoli resta.
Molti allenatori, e parlo in generale, puntano all’arricchimento di un palmares personale che ovviamente coincide con quello che vogliamo noi tifosi, ma lo fanno guardando solo al brevissimo termine.
Loro vanno via, che vincano o meno, e al club restano magari “casatielli” sullo stomaco, come ingaggi corposi di atleti che non si riescono più a vendere e che comprometteranno i mercati successivi del club.
3) Il terzo motivo è quello più pratico; la riduzione dell’ingaggio. Ma non quella che circola.
Come il Napoli non può permettersi calciatori da 10 milioni di euro non poteva permettersi nemmeno allenatori con certi stipendi. Da 12, da 10 e nemmeno da 6,5mil.
Perché Ancelotti, per venire a Napoli, ha accettato di firmare un triennale da 3,6 mil netti a stagione (che corrispondono a 6,5 solo al lordo) per i primi 2 anni e 3,9 per il terzo. Più 500.000€ l’anno per i diritti d’immagine. Quindi poco più di 4 a stagione. Altro che le cifre che circolano ovunque.
Ancelotti nella conferenza stampa pre partita con il Frosinone il 27/04 ha detto:
Si parla del mio salario ma non è corretto metterlo in relazione al rendimento della squadra. La società sa benissimo quanto guadagno. Non sono 36 milioni lordi comunque, c’è un contratto ufficiale depositato in Lega”
https://www.youtube.com/watch?v=rD37PXaKhUk (dal min. 9,05)
L’avevo già personalmente anticipato il 26/11/2018 a Radio Amore ospite di Luca Cirillo, Donato Martucci e Lello Delgro
https://www.youtube.com/watch?v=e86r7z0R28Q (dal min. 1,00)
e l’ha riportato il sito Areanapoli.it il 27/11/2018
https://www.areanapoli.it/video/video—zaccone-altro-che-65-mln-la-verita-su-ingaggio-di-ancelotti-mi-assumo-la-responsabilita_303261.html
e l’ho detto a Linea Calcio su Canale 8 ospite di Silver Mele mesi fa.
Sono comunque tanti, senza dubbio, ma che avrebbe potuto percepire ovunque. Ha rifiutato la nazionale, il Milan poco prima. E ha scelto Napoli.
Perché? Non lo so. Forse perché gli è stata garantita continuità di lavoro, progettualità, che in club internazionali aveva meno. Forse perché, nel voler tornare “a casa”, Napoli è stata la piazza che più lo ha stimolato e il Napoli il club che gli ha ispirato più solidità necessaria per un progetto a lungo termine.
Questo significa venirsi a prendere la pensione? Forse.
E siamo sicuri che non sia la cosa migliore per il Napoli?